A TUTTI GLI INSEGNANTI… BUON INIZIO…CON PASSIONE…

HO TROVATO QUESTO POST SU FACEBOOK E NON LO VOGLIO CAMBIARE DI UNA VIRGOLA… LEGGETE…FA RIFLETTERE…CON L’AUGURIO CHE POSSA RISVEGLIARE QUALCHE PASSIONE DENTRO CHI MAGARI L’HA PERSA DIETRO LA ROUTINE …

Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.

Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.
E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.

Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto mi annoiano…

Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.
Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.
E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.

Per questo, un giorno, vi ricorderò.

Firmato….uno studente qualunque…

 

Aggiungo una mia riflessione: negli ultimi anni ci sono troppi DSA, BES, problemi di attenzione e molti vengono invitati a richiedere visite specifiche e certificazioni. Vi siete chiesti se il problema siano loro o le vostre lezioni che non appassionano? Forse vanno fatti dei cambiamenti? Forse servirebbe una maggiore attenzione per il singolo studente, che la scuola fa fatica a dare con classi di 30 persone…

Ho seguito molti ragazzi individualmente e quando dopo la prima lezione sull’atteggiamento e la fiducia in loro stessi ti senti dire: “allora non sono stupida” da una ragazzina di 11 anni….mi vengono i brividi all’idea che qualcuno la possa aver fatta sentire tale!!!

Buona riflessione e guardatevi allo specchio: brillano i vostri occhi?

 

Mara Bonucci

www.memoriaemetodo.it

MEMORIA E TERZA ETA’: i segreti per una super memoria anche dopo i 60 anni

Noi nasciamo con 100 miliardi di neuroni e questi neuroni muoiono e non si rigenerano (questo almeno è quello che ha detto la scienza finora): vista così in vecchiaia sembreremmo tutti destinati al rintronamento!!!

In realtà quelli che muoiono sono una parte minima rispetto a quelli che rimangono, sempre che sia ancora vero che i neuroni non si rigenerano; di recente sembra che stiano dimostrando il contrario e ci sono persone che muoiono oltre 100 anni con tutta la lucidità di questo mondo.

Sempre più spesso vengono ai miei corsi persone con la “sindrome dell’Alzheimer”, come la chiamo io 🙂 : mai successo di andare in una stanza per prendere una cosa specifica e poi mettersi a fare altro  e uscire dalla stanza senza aver preso quella cosa specifica?

alzheimer-anziani1Credo che succeda a tutti! Succede anche a me! Ma tante persone prendono questo come un primo sintomo che potrebbe essere affette da Alzheimer.

Nel 99,9% dei casi la malattia (quella vera) non c’entra niente.

Basterebbe analizzare la situazione precedente: entro in una stanza con lo scopo di prendere una cosa ma vengo distratto da altro…quindi qual è la causa della dimenticanza?

La distrazione, il non aver vissuto “qui e ora” come si sente spesso dire anche nei corsi di meditazione! Purtroppo siamo quasi tutto il giorno concentrati o sul futuro a pensare a quello che dovremo fare o sul passato a rimuginare, stiamo invece poco nel presente!

“Ma l’età? quella c’entra e come!” potrebbe dirmi un over 60…. In realtà anche qui l’età c’entra relativamente. Se un settantenne va a correre tutti i giorni e fa una gara con un ventenne che non fa sport e non si allena, chi vince? La memoria può essere paragonata ad un muscolo del corpo. Più si allena più è funzionante e tonica. Riflettiamo su questo:quando andiamo a scuola teniamo la mente allenata dalle 5 alle 8 ore al giorno minimo, dai 6 anni ai 19, ben 13 anni, su fronti diversi (matematica, storia, geografia, musica, disegno…): è come dire che facciamo 7-8 sport diversi dalle 5 alle 8 ore al giorno per 13 anni consecutivi. Quando smettiamo di studiare e cominciamo a lavorare ci specializziamo su alcuni argomenti; è come dire che cominciamo a fare uno sport solo anziché 7-8 diversi…alcuni muscoli non li usiamo più! Una volta arrivati alla pensione molti si dicono “ora mi riposo” e non fanno più niente: è come dire mi metto sul divano e non faccio più movimento; i muscoli perderebbero completamente di tonicità! Io ho giocato per 10 anni a pallavolo e ricordo perfettamente che bastavano poche settimane (settimane, non anni!) di stop e  riprendere gli allenamenti era faticosissimo!

Allora cosa fare per tenere la memoria in forma? Leggete tanto, fate esercizi di enigmistica, giocate a carte, imparate ad usare la tecnologia anziché rifiutarla, iscriversi a corsi nuovi su argomenti di cui non conoscete niente, fate ginnastica, osservate la bellezza della natura e soprattutto pensate che anche se siate andati in pensione avete ancora un posto nel mondo! Purtroppo alcune persone che arrivano alla pensione senza passioni o hobby particolari e non se ne creano, dentro si sentono inutili alla società, non hanno più motivazione nel vivere e si lasciano andare: ricordatevi che la data di morte e quella di sepoltura devono coincidere! Alcuni sembrano già morti molti anni prima di essere sepolti. Ci sono infiniti modi per tenersi impegnati….

Da qualche anno mi diverto tantissimo perché tengo corsi di tecniche di memoria Over 60 ed è bellissimo vedere persone che arrivano al corso senza speranza, uscire con una nuova forza e con la dimostrazione pratica che non sono poi così male come pensavano: è una soddisfazione enorme per me!

STUDIA UN CAPITOLO IN 8 MOSSE

0234065d042f37d5bab4bde44d8ced78Oggi voglio darvi dei consigli per studiare più velocemente.

Bastano 8 mosse:

MOSSA N° 1 – STARE ATTENTI IN CLASSE!

Visto che a scuola siamo obbligati a stare, sfruttiamo al meglio il tempo delle ore di lezione: è importante ascoltare attentamente la lezione. Ho detto ASCOLTARE, NON SENTIRE!

Ascoltare significa avere le orecchie connesse al cervello e essere totalmente presenti con il fisico e la mente. Sentire vuol dire ” sto sentendo l’insegnante che spiega, ma…che bello sarebbe essere a casa a giocare, o…non vedo l’ora di vedere il mio ragazzo /la mia ragazza, ecc…”

Se stai attento alla spiegazione metà del lavoro è già fatto.

  • Ascoltare e prendere appunti, ascoltare le interrogazioni dei tuoi compagni e scrivere le domande
  • stare seduti in modo attivo, non stravaccati sulla sedia con lo sguardo perso nel vuoto!
  • scrivere sul diario tutti  i compiti

MOSSA N° 2 – A CASA: RIPOSO PER 30 MINUTI DOPO IL PRANZO

Appena arrivati a casa è importante riposare, staccare la testa da tutto ciò che è mentalmente impegnativo e faticoso e rilassarsi. Quindi mangia e per mezz’ora divertiti: l’ideale sarebbe stare all’aria aperta. Ma ricordati: non più di mezz’ora… altrimenti perdi la voglia di fare i compiti!

MOSSA N° 3 – STABILISCI UN ORARIO DI FINE

Non hai tutto il pomeriggio per studiare. Datti una scadenza (se fai sport potrebbe essere mezz’ora prima degli allenamenti). Questo ti permette di stare più concentrato.

MOSSA n° 4 – DAI UN ORDINE ALLE MATERIE

Prima fai le materie scritte, che ti tengono più sveglio, poi quelle orali.

Sull’ordine delle materie, ti consiglio di fare prima le più facili e poi le più difficili ( facili o difficili per te, è un concetto relativo) se la giornata non è delle migliori a livello di motivazione. Se invece ti senti grintoso puoi decidere di cimentarti subito con quelle difficili.

MOSSA N° 5 – VISIONE GLOBALE DEL CAPITOLO

La prima cosa su cui concentrarti è la visione del capitolo generale. E’ sbagliato cominciare a leggere subito il primo paragrafo e ripeterlo.

Leggi i titoli dei paragrafi, le sintesi in fondo al capitolo e le domande di verifica (la tua mente sarà orientata a trovare le risposte mentre leggi).

Questo ti permette di avere una visione di insieme: devi chiederti “alla fine dello studio quali sono i grossi argomenti che devo sapere?”

MOSSA N° 6 – SOTTOLINEA

Sottolineare non vuol dire prendere l’evidenziatore fosforescente e rendere il libro tutto giallo! Bisogna trovare le cose importanti e questo lo puoi fare concentrandoti sul titolo del paragrafo che stai leggendo e chiedendoti dove spiega quello che dice il titolo.

MOSSA N° 7 – SCHEMATIZZA CON UNA MAPPA MENTALE

Schematizza, NON riassumi! I riassunti non vanno fatti! Bisogna fare degli schemi inserendo le parole chiave che ti servono per ricordare cosa dire. Per trovarle prova a ripetere il contenuto a parole tue tenendo il libro aperto e guardando in alto. Ogni tanto sarai costretto a dare una SBIRCIATINA per andare avanti perché non ricordi come prosegue. Tutte le volte che dai la sbirciatina prenderai una parola di quelle che hai sottolineate ( se il libro è scritto bene, corrisponde al grassetto). Quelle sono le parole da mettere sulla mappa.

MOSSA N° 8 – RIPETI AD ALTA VOCE

Ripetere ad alta voce è una pre-interrogazione e in questo modo riesci a formulare dei discorsi senza ehmmm, cioè volevo dire che… che danno l’impressione che tu non abbia studiato.

Se hai le domande delle interrogazioni dei tuoi compagni, prova a rispondere come se fosse l’insegnante che te le fa.

In bocca al lupo!!!

Dal sito www.memoriaemetodo.it puoi scaricare un manuale gratuito che si intitola ”Studiare con Successo”

Febbraio: Pagelle ed Esami! Le 3M…

Presa la pagella? Dati gli esami universitari al primo appello dell’anno? E i risultati ti hanno soddisfatto totalmente? Rispecchiano l’impegno che hai messo in questi mesi?

Sicuramente ci sono studenti soddisfatti e altri assolutamente no!
Febbraio è un momento importante in un anno scolastico. Si tirano le prime somme e si superano le prime difficoltà.
Che fare se il percorso è cominciato in salita?
Spesso lo studio risulta noioso e faticoso e sono sempre più frequenti i casi di abbandono scolastico e universitario per mancanza di buoni risultati e motivazione. Ma il problema può essere risolto.

Io credo fortemente che “ Non esistono persone portate per lo studio ed altre no” “gli alunni considerati “somari” sono quelli che in realtà non hanno avuto i giusti stimoli dai loro insegnanti attuali o precedenti.

Tutti possono essere bravi con il giusto metodo ed anche chi va già bene può migliorare notevolmente. Ho seguito persone con la media del 4 che sono state promosse a giugno.

Il segreto del successo scolastico è rappresentato da 3 M (che non sono Magia, Magari, Mannaggia….:-)):

MOTIVAZIONE. La parola Motivazione letteralmente significa “IL MOTIVO CHE SPINGE ALL’AZIONE” è il motore più forte che ci fa muovere e ovviamente nello studio deve essere tenuta alta. Non posso cominciare a studiare con l’atteggiamento del “che barba…che noia… a che mi serve studiare storia se sono tutti morti!!” “1000 pagine….non ce la farò mai!!”

Se faccio così le pagine raddoppiano o triplicano… Orienta la mente a che cosa di bello puoi imparare da questa materia che stai studiando. E soprattutto datti un termine temporale: “per le 17,00 devo aver finito tutto!” Questo ti aiuta a limitare le distrazioni.

METODO: purtroppo a scuola nessuno ci spiega come studiare…i professori si limitano a dire che “è bravo…si impegna…ma non ha metodo… il metodo ognuno se lo deve trovare da solo … è una cosa personale….”NON E’ COSI’! E’ vero che il metodo si personalizza ma delle linee guida su come sottolineare ed organizzare il materiale sarebbero utilissime. Ti invito al riguardo a leggere il mio articolo “Ricomincia la scuola”.

rifletti

MEMORIA: leggi – ripeti, leggi- ripeti….fin quando la sai…. Ed è proprio questo che fa diventare lo studio noioso e faticoso. Oggi hai studiato, domani ripassi e metà delle informazioni sono andate perse! E questo problema è limitato nel caso di uno studente delle scuole medie inferiori e superiori… ma quando le pagine sono 1000??

Ho condotto una piccola ricerca su un campione di 300 studenti universitari di varie facoltà dell’Università di Pisa e alla domanda “sei in pari con gli esami?” sai in quanti mi hanno risposto di sì: il 4%!!! Una percentuale ridicola!

Esistono delle tecniche, quelle che insegno da 20 anni, che possono risolvere il problema della memorizzazione e del metodo di studio, tecniche che non so per quale motivo non vengono ancora insegnate a scuola! Quanta fatica in meno per gli studenti!

Paradossalmente, ad esempio all’università, due studenti possono prendere 30 e lode ad un esame e averci impiegato tempi diversissimi nella preparazione, da una settimana a due anni, ma questo non viene valutato: è come se nello svolgere uno stesso lavoro di costruzione, un operaio ci mettesse un giorno e l’altro una settimana! Sicuramente il datore di lavoro richiamerebbe il secondo suggerendogli di osservare il primo e farsi spiegare il suo metodo di lavoro.

Con le tecniche di memoria e il metodo di studio adeguato (che può essere insegnato e magari personalizzato, ma dopo averlo imparato) si possono ottenere risultati incredibili (io stessa mi sono laureata con il massimo dei voti preparando esami di 800-1000 pagine con tempi di studio tra i 5 e i 10 giorni massimo!)

Se hai la possibilità ti consiglio di partecipare ad un minicorso sulle tecniche di memoria. Io li organizzo in Toscana e di seguito ti scrivo i prossimi appuntamenti.

L’incontro è gratuito e dura 2 ore e quello che più colpisce sono i risultati immediati ed incredibili che si ottengono con l’utilizzo di questi metodi.

Riusciresti ad esempio con il tuo metodo attuale a memorizzare un numero di 30 cifre in meno di un minuto e ripeterlo avanti e indietro? Con le tecniche di memoria risulta banale:-)!

La mente umana ha delle potenzialità enormi che purtroppo non vengono sfruttate…le tecniche di memoria per me sono state la chiave del mondo dell’impossibile che diventa fattibile, del faticoso che diventa divertente!

Spero di vederti al più presto.

Mara Bonucci

RICORDARE I NOMI DELLE PERSONE

Come te la cavi con i nomi delle persone?

Se sei un insegnante, in quanti anni luce impari i nomi dei tuoi allievi?

Se hai un’attività commerciale, non credi che sarebbe bello poter salutare i tuoi clienti tutti con il loro nome?

Mi ha fatto ridere la settimana scorsa la mia vicina di casa che su facebook ha scritto: “ma quando le persone ti chiamamo “tesoro, amore, carissima” lo fanno perchè sono presi da un raptus di affetto o perchè non ricordano come ti chiami?” Secondo te qual è la risposta:-)?

Purtroppo quello dei nomi è un male comune e capita a tutti di non ricordarli, almeno alla prima presentazione. Quante volte incontriamo una persona nuova, ci presentiamo, chiacchieriamo con lui …e alla fine, nel momento del saluto, non ricordarci il suo nome che magari era anche semplice.

Vediamo come fare per diventare dei bravi memorizzatori di nomi in 3 mosse:

1) ASCOLTARE I NOMI

La prima considerazione da fare è che il motivo principale per cui non si ricordano i nomi è che non li ascoltiamo, li sentiamo ma non poniamo sufficiente attenzione.
Nel momento in cui una persona ci dice come si chiama, è quindi importante indirizzare la nostra attenzione sul nome. Se eventualmente ti sei distratto richiedilo immediatamente. La persona non ne sarà infastidita, anzi lo prenderà come un gesto che la fa sentire importante. Per quanto il nostro nome non ci piaccia, rimane comunque il suono più dolce che l’orecchio può sentire e lo dimostra il fatto che se lo storpiano la cosa ci infastidisce (quando mi chiamano Maura, Maria, Marta….non lo sopporto:-)

2) VISUALIZZARE E ASSOCIARE

Solitamente i nomi si ripetono ed è molto probabile che nella nostra cerchia di conoscenze ci sia una persona che si chiama con quel nome.

Io personalmente creo subito un’associazione con la persona che già conosco e immagino di soprapporre quella persona alla nuova che ho appena conosciuto. Facendo questa operazione mentale cerco anche di focalizzare l’attenzione su un particolare fisico della persona che balza all’occhio (i lineamenti del viso, il colore degli occhi, la corporatura, il sorriso, ecc).

Se non conosci nessuno che si chiama con quel nome crea delle associazioni del tipo: “Luca” potrebbe essere associato alla Luce o ad un lucchetto, Serena a una serenata, Mara al mare, ecc…

Se hai la necessità di ricordare anche i cognomi, sappi che questi si dividono in tre categorie: quelli ben visualizzabili (Cappelli, Gamba, Fogli), quelli famosi (Ferrari, Manzoni…) e quelli generici e in quest’ultimo caso creo un’associazione visiva: es Bonucci posso pensare al Calciatore della Nazionale, oppure al mare in bonaccia o che io sono “buona, buona….bonuccia”:-) …Martellacci potrei associarlo a tanti martelli brutti (Martell….acci)

3) RIPETERE IL NOME DURANTE LA CONVERSAZIONE

Il segreto per fissare bene in testa il nome e ricordarlo nel tempo è quello di ripeterlo più volte durante la conversazione e al momento di salutarsi (Sono d’accordo con te, Luigi; ci sentiamo prossimamente, Anna!). La ripetizione aiuta proprio a fissare il ricordo nella memoria a lungo termine.

Se hai capito il meccanismo puoi provare a cimentarti con l’esercizio che segue.

Concentrati su un particolare del volto e associa il nome e il cognome come spiegato sopra:

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Ora scorri più in  basso con il mouse cercando di associare il nome corretto a ogni volto.

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Confronta i tuoi risultati con la tabella sottostante.

Meno di 3 nomi ricordati:
leggi nuovamente l’articolo e continua a esercitarti! :-)
Da 3 a 5 nomi ricordati:
non male! Continua ad allenarti e migliorerai in fretta.
Da 6 a 8 nomi ricordati:
eccellente, sei sulla buona strada per diventare un grande memorizzatore.
10 nomi ricordati: complimenti, 10 e lode!

SVILUPPARE LA CREATIVITA’

Un tempo si pensava che la creatività fosse una dote innata, ma numerosi studi hanno dimostrato che la creatività si può apprendere e addirittura insegnare.
Lo studioso Roger Sperry negli anni 60 fece una scoperta molto interessante: il nostro cervello è diviso in due emisferi che hanno funzioni completamente diverse.

Qui di seguito trovi tutte le loro caratteristiche:

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EMISFERO SINISTRO

Controlla la parte dx del corpo

Tratta le informazioni una alla volta

Tratta le informazioni in ordine logico

Controlla le espressioni verbali e matematiche

È’ la sede del senso comune e delle abitudini

EMISFERO DESTRO

Controlla la parte sx del corpo

Tratta l’insieme e non i dettagli

Pensa per immagini, visualizza

Controlla i movimenti del corpo e le attività artistiche

E’ la sede dell’intuizione, della spontaneità e dei sentimenti

Solitamente nella vita di tutti i giorni siamo portati ad usare maggiormente l’emisfero della razionalità. In realtà è molto importante sviluppare e imparare ad utilizzare sempre più spesso l’emisfero destro, cioè quello creativo, che di riflesso sviluppa capacità quali la flessibilità, la capacità di affrontare situazioni difficili e quella di mettersi da un punto di vista diverso.

Mettiamoci alla prova con un paio di situazioni da risolvere:

1) La polizia si sentiva in un vicolo cieco. Una squadra di rapinatori veloci come un fulmine aveva preso di mira alcuni negozi d’abbigliamento e riusciva a far piazza pulita di tutti i vestiti appesi alle grucce prima dell’ arrivo degli agenti chiamati dai sistemi d’allarme. Come fare per fermarli o almeno per costringerli a lavorare meno rapidamente?

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L’idea venne ad un poliziotto. “alternate la posizione dei ganci delle grucce” consigliò ai proprietari dei negozi (in modo che a uno girato verso la parete ne segua un altro rivolto verso il corridoio, e così via fino in fondo alla fila). All’allarme successivo la polizia colse i ladri con le mani tra le grucce.

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2) L’esterno di una vecchia chiesa di legno necessitava urgentemente di una mano di vernice, e il parroco aveva anche trovato una mezza dozzina di “volontari” tra i suoi parrocchiani, solo che non riusciva a farli venire a lavorare.

Che cosa avreste fatto al posto del parroco?

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Ad un tratto ebbe un’intuizione geniale: suddivise la chiesa in sei settori e su ciascuno di essi scrisse con il pennello, a lettere gigantesche, il nome di un volontario. Come per magia, i sei si materializzarono intorno alla Chiesa per mantenere l’impegno preso…e coprire con la vernice tutta quella pubblicità.

Capita a tutti di incontrare persone capaci di avere la levata di genio che risolve il problema contingente, e tutti magari si chiedono come diavolo facciano.
Negli ultimi anni sociologi e studiosi hanno preso sempre più sul serio questa capacità di pensiero creativo, e concluso sulla base delle prove disponibili che la creatività è una dote molto più diffusa di quanto comunemente si pensi.
E in effetti, se ci pensi bene, non esiste un bambino non creativo: purtroppo però con gli anni la creatività viene “addormentata” dalla società stessa che imposta la maggior parte delle attività importanti sulla logica e sulla razionalità. A scuola le materie come Arte, Musica vengono considerate secondarie rispetto a Italiano, Matematica, ecc…e anche i lavori come il pittore, il musicista, l’artista vengono considerati spesso un hobby.

Avere invece una buona creatività significa sapere affrontare gli impevisti ed essere persone più flessibili.
Ecco alcuni consigli per dare libero sfogo al nostro potenziale di creatività:

Impara la curiosità dei bambini.

Qual è la domanda tipica di un bambino di 3 anni?

PERCHE’??

Nel loro mondo i bambini non danno niente per scontato: mio figlio chiama il “Volante” della macchina “Girante” perchè non serve per volare, serve per girare!!

Fai il Brainstorming

E’ il metodo utilizzato dai pubblicitari per dare i nomi ai prodotti da lanciare sul mercato. Si compone di una fase divergente, nella quale l’obiettivo è tirar fuori svariate soluzioni senza criticare o dare giudizi. Si passa poi alla fase convergente in cui si valuta quale potrebbe essere la soluzione migliore.

Il compito sarà quello di scegliere un problema che in realtà ha già soluzioni razionali (es come attraversare al strada, come andare da Milano a Roma, ecc…) e trovare 10 soluzioni al giorno per 30 giorni per un totale di 300 soluzioni allo stesso problema. Nel fare questo esercizio, non bisogna esprimere nessun giudizio negativo o critico e quello che conta è la quantità, non la qualità delle soluzioni. Le prime soluzioni saranno razionali: vado in macchina, motorino, aereo, a piedi, in autostop… ma dopo la domanda da farsi sarà: un bambino di 4 anni come risponderebbe? Sul tappeto volante, col pensiero, via fax, via mail, scavo un tunnel aiutato da una talpa, sulle ali di un gabbiano… ed è qui che l’esercizio prende vita.

L’Acrostico della Creatività

La tecnica dell’acrostico è un modo per sviluppare la creatività. Si può usare i primi giorni di scuola per far presentare i ragazzi attraverso il nome, collegando ad ogni lettera una caratteristica che ci rispecchia, pregio o difetto che sia. Es. MARA potrebbe essere Mamma, Appassionata, Responsabile, Amica. Per creatività si può fare così:

C = COMBINARE due o più bisogni o funzioni
R = RIUTILIZZARE oggetti e risorse
E = ESTENDERE il raggio di azione
A = ACCELERARE i tempi di produzione
T = TRASFERIRE una soluzione, un’idea, una tecnologia
I = IMMAGINARE il mondo alla rovescia
V = VEDERE analogie e somiglianze
I = INGRANDIRE o ridurre un oggetto
T = TORNARE alle origini, alle cose semplici
A = ABBINARE due o più verbi-azione

Cambia punto di vista

Come sarebbe la tua via se fossi una formica? E un gigante?

Guarda le nuvole e pensa a cosa assomigliano, osserva le bellezze della natura (la perfezione di una ragnatela, di un nido..)

ragnatela

Percependo tutto quel che vi sta intorno, la vostra mente e la vostra fantasia non potranno fare a meno di battere strade nuove e misteriose.

“La creatività non sta nel trovare nuovi paesaggi, ma nel guardare gli stessi con occhi nuovi” Marcel Proust